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Fare settore giovanile è insegnare.
Fare settore giovanile è imparare.
A Spilimbergo c'era un uomo che ha insegnato a chi voleva imparare.
Sapeva che la vita era intrappolata tra la terra e il cielo e un gesto tecnico di pochi secondi poteva riportarla in superficie.
Sapeva che per lanciare una boccia era necessaria una parabola senza eccessi,
un tempo in costante equilibrio tra ricordare e dimenticare gli errori.
Sapeva che chi tira cattivo non può colpire. Sapeva come allenarsi per mantenere la distanza tra gli estremi di morbidezza e di forza.
Sapeva di una feritoia dalla quale godere il volo di una bocciata perfetta. Sapeva che la differenza tra tirare e colpire è prima di tutto
nel talento del cuore, poi in quello delle mani.
Fare settore giovanile è liberare i giovani talenti impigliati tra la terra e il cielo.
Fare settore giovanile è imparare.
A Spilimbergo c'era un uomo che ha insegnato a chi voleva imparare.
Sapeva che la vita era intrappolata tra la terra e il cielo e un gesto tecnico di pochi secondi poteva riportarla in superficie.
Sapeva che per lanciare una boccia era necessaria una parabola senza eccessi,
un tempo in costante equilibrio tra ricordare e dimenticare gli errori.
Sapeva che chi tira cattivo non può colpire. Sapeva come allenarsi per mantenere la distanza tra gli estremi di morbidezza e di forza.
Sapeva di una feritoia dalla quale godere il volo di una bocciata perfetta. Sapeva che la differenza tra tirare e colpire è prima di tutto
nel talento del cuore, poi in quello delle mani.
Fare settore giovanile è liberare i giovani talenti impigliati tra la terra e il cielo.